Thursday, September 12, 2013

Interpreti italiani cercasi

Pubblico un articolo apparso sulla stampa il 24.09.2010, non è quindi recentissimo ma il suo contenuto è ancora attuale.

Tratto da


24/09/2010
Interpreti italiani cercasi
Allarme della Commissione europea. Non solo sta male la nostra lingua (questo lo dice Straneuropa), ma stanno sparendo anche i nostri poliglotti. 

Pubblicità progresso.

Si scopre che, per far fronte alla potenziale futura carenza di interpreti di lingua italiana, i servizi delle istituzioni europee avviano una campagna di sensibilizzazione alla carriera di interprete nelle istituzioni dell'Unione europea

A Bruxelles (che qui parla in corsivo) si sottolinea che nei prossimi dieci anni i servizi d’interpretazione dell’Unione europea potrebbero trovarsi di fronte ad un grave deficit di interpreti di lingua italiana.

Dalla creazione della Comunità europea, l’italiano ha sempre svolto un ruolo essenziale come lingua ufficiale delle istituzioni europee. Attualmente, per esempio, la cabina italiana è presente approssimativamente nel 45% delle riunioni organizzate dalla DG Interpretazione della Commissione
1, nel 58% delle riunioni organizzate dalla DG Interpretazione del Parlamento europeo e in circa il 50% di tutte le udienze di fronte alle tre giurisdizioni che formano la Corte di giustizia dell'Unione europea.

Questo dato è rimasto costante negli ultimi anni. Grazie alla loro preparazione di base e alla formazione permanente, gli interpreti di lingua italiana garantiscono un'ampia copertura linguistica in un'Unione europea che conta oggi ventisette Stati membri e ventitré lingue ufficiali. Gli interpreti che lavorano presso i servizi d'interpretazione delle tre istituzioni conoscono in media 4-5 lingue ciascuno, ovvero uno dei livelli più alti fra tutte le unità linguistiche. Questo fa sì che altre cabine utilizzino spesso l'italiano per tradurre interventi pronunciati in lingue che non conoscono. Per esempio, la traduzione in italiano di un intervento in bulgaro può essere ripresa da altre cabine che non sono in grado di tradurre l’intervento in diretta.

Nei prossimi dieci anni andrà in pensione un numero elevato di interpreti di lingua italiana, sia di ruolo che freelance: la percentuale dei pensionamenti entro il 2020 potrebbe superare il 40% dell’organico. Si perderà così un ampio bagaglio non solo di esperienza professionale, ma anche di conoscenze linguistiche. È dunque essenziale che i nuovi interpreti chiamati a sostituire i colleghi a fine carriera dispongano delle necessarie competenze professionali e linguistiche, competenze che possono essere acquisite seguendo corsi di formazione in interpretazione di conferenza all’altezza degli elevati requisiti di qualità ricercati dalle istituzioni europee.

Per diventare interpreti, oltre alle indispensabili competenze tecniche in interpretazione consecutiva e simultanea, è fondamentale conoscere le principali tematiche economiche e giuridiche ed essere informati sulle attività e il funzionamento delle istituzioni dell'Unione europea.L'italiano – lingua di uno dei paesi fondatori – non è l'unica lingua esposta al pericolo di un deficit futuro di interpreti qualificati nelle Istituzioni dell'Unione europea. La cabina di lingua inglese, con un tasso di pensionamenti del personale di ruolo e freelance pari al 50% nel prossimo decennio, sarà la più colpita, seguita dalle lingue degli altri paesi fondatori: per il tedesco, neerlandese e francese tale percentuale è stimata, rispettivamente al 45%, 41%, e 40%.

È inoltre particolarmente importante che la nuova generazione di interpreti abbia un profilo linguistico che consenta di continuare a garantire la copertura necessaria nelle riunioni in cui è presente la cabina italiana. Uno dei profili linguistici più richiesti è costituito dalla combinazione francese, tedesco e inglese. A seconda delle esigenze delle varie istituzioni, vengono tuttavia presi in considerazione anche altri profili. Grazie alle possibilità di formazione permanente, i giovani interpreti possono poi consolidare e arricchire ulteriormente la propria combinazione linguistica. Oltre a un’ottima conoscenza delle proprie lingue passive, all’interprete è evidentemente richiesta un’assoluta padronanza della lingua materna, strumento di lavoro essenziale nel processo di comunicazione di cui l’interprete è parte.

Le istituzioni dell'UE organizzano regolarmente test di accreditamento per gli interpreti freelance e concorsi generali per l'assunzione di interpreti di ruolo. L'ultimo concorso si è tenuto nel 2007-2008. Questi test e concorsi sono interistituzionali e aprono quindi prospettive di collaborazione e di carriera presso tre istituzioni: la Corte di giustizia dell'Unione europea, il Parlamento europeo e la Commissione europea.

Lavorare come interprete presso le istituzioni dell'UE significa essere costantemente al centro dell'attualità, della realtà politica e dei processi decisionali europei, nel luogo in cui si incontrano i responsabili politici e i rappresentanti delle amministrazioni di ventisette Stati membri e di varie istituzioni ed organizzazioni europee ed internazionali. Compito dell’interprete è permettere a persone provenienti da realtà e orizzonti culturali e linguistici differenti di comunicare e di continuare a costruire un progetto comune improntato alla pace e alla prosperità. Vista la varietà delle tematiche trattate, gli interpreti hanno modo di arricchire continuamente il proprio bagaglio culturale e di conoscenze e sviluppano costantemente la propria agilità mentale e la capacità di adattamento a situazioni e contesti comunicativi sempre nuovi.

Con il proprio lavoro, gli interpreti consentono ai partecipanti alle varie riunioni di esprimersi nella propria lingua: in questo modo forniscono un contributo essenziale al mantenimento della ricchezza costituita dalla diversità linguistica in Europa. Gli interpreti delle istituzioni dell'UE lavorano inoltre quotidianamente a stretto contatto con colleghi provenienti da tutti i paesi d'Europa e oltre.

Gli interpreti di ruolo hanno un impiego sicuro nonché la possibilità di muoversi all'interno dei servizi delle varie istituzioni dell’UE, qualora un giorno decidano di dare un orientamento diverso alla propria carriera. Gli interpreti freelance, in quanto liberi professionisti, hanno la libertà di decidere quando e dove lavorare.

Imparando il mestiere di interprete, si migliorano le proprie competenze linguistiche e la capacità comunicativa e si impara ad analizzare e a trasmettere i messaggi: si acquisiscono così competenze che possono risultare utili per svariati percorsi professionali.

Una volta conclusa la formazione in interpretazione di conferenza, si può presentare la propria candidatura a un test di accreditamento al seguente indirizzo:

http://europa.eu/interpretation/index_it.htm

Per ulteriori informazioni sui corsi di formazione in interpretazione di conferenza disponibili in Europa, si veda il seguente indirizzo:

http://scic.ec.europa.eu/europa/upload/docs/application/pdf/2007-08-20_list_of_universities_europa.pdf

Il videoclip è 
qui..... 

di Marco Zatterin



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