Thursday, February 27, 2014

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Alessia

Paco de Lucía muere a los 66 años

http://cultura.elpais.com/cultura/2014/02/26/actualidad/1393402092_307878.html


Enmudeció el pellizco genial de la guitarra de Paco de Lucía. El intérprete flamenco ha muerto en México a los 66 años, según confirman fuentes de su entorno y del Ayuntamiento de Algeciras (Cádiz), su ciudad natal y a cuyo perfil portuario estará para siempre asociado su inimitable sonido con las seis cuerdas. De Lucía se encontraba jugando con sus nietos en una playa en Tulum, donde poseía una casa, cuando se ha sentido súbitamente indispuesto, según un amigo íntimo del músico, Victoriano Mera.
El artista ha muerto de camino al hospital. Las primeras conjeturas apuntan a que el guitarrista, galardonado con el Príncipe de Asturias de las Artes en 2004, guía del arte jondo por nuevos e inexplorados caminos al frente de su sexteto de trazas jazzísticas y eternamente recordado por su asociación en el olimpo del flamenco con Camarón durante los 60 y 70, ha fallecido a causa de un infarto. 
El músico vivía desde hace años en Palma de Mallorca, tras su paso por lugares como la Península del Yucatán o Toledo, donde se dejaba ver (poco), con una mezcla irresistible de bonhomía y reclusión. En los últimos tiempos fijó su residencia en Cuba. Los que lo trataron en Mallorca lo recuerdan con una cierta alergia hacia la guitarra, que dejó de tocar durante un tiempo, con ganas de compartir ratos con gentes sencillas, alejado de los cenáculos artísticos e intelectuales y dedicado a sus dos hijos de corta edad.
Era la forma en la que Francisco Sánchez Gómez, tal era su nombre real, huía de su propia leyenda. Un mito que también obtuvo sus recompensas comerciales; en 1973, su celebérrima rumba Entre dos aguas lo aupó a lo más alto de las listas de éxitos con la conjura propia de las casualidades. La composición fue la última en entrar en el repertorio de aquel disco que acabaría invadiendo centenares de miles de hogares aquellos años en los que España se sacudía el polvo negro de la dictadura.
Ya solo su asociación con Camarón de la Isla, la entente de dos amigos de infancia curtidos en los tablaos que en aquellos setenta andaba dando sus últimas bocanadas, le habría servido para ingresar en las enciclopedias de la música popular. Pero habría mucho más. Sus primeros escarceos con el jazz, por los que fue acusado de bastardización del arte jondo, datan de finales de la década anterior, cuando colaboró, aunque sin figurar, en los discos de jazz flamenco del saxofonista navarro Pedro Iturralde. A mediados de los 70, fue dando forma a una banda irrepetible, nutrida del talento de sus hermanos, Pepe de Lucía y Ramón de Algeciras, y los jóvenes Jorge Pardo, Carles Benavent y Rubem Dantas, con el que se introdujo el cajón peruano en la ecuación flamenca. La cristalización de la leyenda de aquella banda única se dio a principios de los 80, con los discos Solo quiero caminar(1981) y Live... One summer night (1984).
De los ochenta data también su asociación con dos titanes de la improvisación a las seis cuerdas: Al di Meola y John McLaughlin. Juntos giraron por todo el mundo asombrando a auditorios de todas las clases y tamaños con su contagioso virtuosismo. 
Además de cruzar flamenco con jazz, De Lucía hizo lo propio con elblues, la música hindú, la salsa, la bossa nova o la música árabe. También contribuyó a difuminar las frontera entre la música culta y la popular con históricos registros en el Teatro Real.
Doctor honoris causa por la Universidad de Cádiz y el Berklee College of Music, el jurado de los Premios Príncipe de Asturias le reconoció su "honradez interpretativa" y su capacidad de trascender "fronteras y estilos" que le convirtieron en "un músico de dimensión universal". "Todo cuanto puede expresarse con las seis cuerdas de la guitarra está en sus manos", destacó el fallo.
El Ayuntamiento de Algeciras, que ha decretado tres días de luto oficial, está haciendo las gestiones, en contacto con la familia, para facilitar la posible repatriación del cadáver. Además, esta mañana, se han suspendido todos los actos municipales previstos para esta jornada.


Tuesday, February 18, 2014

Tuesday, February 4, 2014

CORSI DI INGLESE E TEDESCO IN PARTENZA A MONZA

Corsi di inglese e tedesco in partenza a Monza presso Stella Polare, in via Montecassino 8, il lunedì sera dalle 19,00 alle 21,00. Giorno e orario flessibili. Prima lezione di prova gratuita.
Si parla attivamente dalla prima lezione!
Per info ed iscrizioni inviare una e-mail (vedi link contatti).

Monday, February 3, 2014

Come studiare una lingua straniera: i trucchi per imparare velocemente


Una guida pratica all'approccio verso una lingua straniera: cosa fare, come studiare, come divertirsi usando una lingua nuova. Per bambini e adulti: non è mai troppo tardi per apprendere un nuovo idioma


In un mondo sempre più interconnesso e globalizzato, l’ipotesi di un trasferimento all’estero è considerata da molti. E che si tratti di una “scelta di vita” definitiva o di un semplice periodo transitorio necessario per accumulare nuove esperienze e competenze da rigiocarsi una volta tornati in Italia, uno degli ostacoli maggiori che si deve affrontare è quello della conoscenza di una nuova lingua.
Come studiare una lingua straniera? Gli idiomi stranieri sono ormai inseriti in tutti i programmi scolastici e universitari, ma senza un po’ di impegno personale aggiuntivo spesso le nozioni offerte nei luoghi di studio tradizionali non sono sufficienti a garantire una preparazione adeguata ad affrontare la difficile prova dell’espatrio. Come fare allora per apprendere bene e velocemente lingue che possono essere fondamentali come, ad esempio, inglese e tedesco? Ecco alcuni consigli utili e alla portata di tutti.
FIN DA PICCOLI - Se la vostra preoccupazione è garantire ai vostri figli una preparazione adeguata, una prima opzione può essere mandarli in una scuola gestita da stranieri dove si pratichi il bilinguismo: ormai esistono strutture di questo tipo, dove il bambino potrà immergersi nella nuova lingua fin dalla tenera età, anche tra gli asili e gli istituti elementari. In alternativa, quando sono un po’ più grandi è possibile mandarli a frequentare un anno delle scuole superiori direttamente all’estero, possibilità per la quale esistono appositi programmi di “scambio” con ragazzi stranieri. Ma anche in casa propria si può creare un ambiente stimolante da questo punto di vista grazie a tate e baby sitter bilingue.
PREPARAZIONE DI BASE – Se la vostra conoscenza della lingua è particolarmente limitata, è opportuno iscrivervi ad un corso che vi permetta di comunicare sin da subito nella lingua che state apprendendo. La grammatica è importantissima ma viene dopo l'utilizzo attivo della lingua. 
FARE CONVERSAZIONE - Accanto ai corsi tradizionali potete pensare di dedicare qualche ora ad applicare ciò che imparate facendo conversazione nella lingua scelta. Rivolgetevi a un vostro amico straniero o alle tante persone (spesso studenti universitari provenienti dall’estero) che si dedicano volentieri a tale attività. E’ un ottimo metodo di allenamento.
DIVERTITEVI IN LINGUA – Rendete le vostre passioni uno strumento per migliorare la vostra preparazione. Ascoltare musica o guardare film e programmi televisivi (eventualmente anche sottotitolati) nell’idioma scelto vi aiuterà ad arricchire il vostro vocabolario senza troppa fatica. In alternativa potete optare anche per i quotidiani esteri online o per i libri e le riviste in lingua (spesso accompagnati da dvd che vi permetteranno anche di “ascoltare” ciò che state leggendo).
ALL’ESTERO LOW COST - Trascorrete un periodo nel Paese dove si parla la lingua che state imparando. Attenti, però: perché questa esperienza sia il più efficace possibile meglio prediligere tipologie particolari di viaggio che vi permettono di entrare in contatto profondamente con la realtà e le persone del posto “costringendovi” ad utilizzare il nuovo idioma nelle diverse situazioni della vita quotidiana. Provate ad esempio con il couchsurfing o con i portali che permettono di organizzare in tutta sicurezza lo scambio di ospitalità: si tratta di soluzioni che hanno anche il pregio di essere low cost e di permettervi di risparmiare sui costi dell'alloggio qualora siate alla ricerca di una vacanza più "avventurosa" e low-budget.
NIENTE PAURA - Fondamentale per rendere efficace il vostro sforzo è infine il giusto atteggiamento psicologico. Imparare una lingua straniera comporta delle difficoltà oggettive ma non insormontabili. Perciò non abbiate mai paura di commettere errori o di farvi chiarire i vostri dubbi domandando spiegazioni. Una frase balbettante e grammaticalmente discutibile è comunque un passo in più fatto in direzione del vostro obiettivo. Non è importante raggiungere da subito la perfezione, ma imparare a capire e a conversare ad un buon livello nella lingua che state imparando. L'insegnante giusto saprà affiancarvi ed accompagnarvi nel modo migliore in questa affascinante avventura!