Wednesday, May 29, 2013

Imparare una lingua...quanto tempo ci vuole?


Oggi vorrei rispondere a tutti coloro che mi hanno contattata in questi mesi. Innanzitutto grazie a tutti per le vostre richieste.
Vorrei però chiarire un punto che mi sta molto a cuore. È ammirevole voler imparare una lingua in età adulta, avere l’entusiasmo e la grinta che molti di voi manifestano nel voler intraprendere una nuova avventura, perché si tratta proprio di questo. Imparare una lingua è un po’ una rinascita, un tornare bambini, scoprire suoni nuovi, cercare di esprimersi e di farsi capire, finendo poi per conoscere una cultura e un punto di vista spesso totalmente diversi dal nostro e ottenendo un notevole arricchimento personale oltre che culturale, un allargamento degli orizzonti che ci rende più interessanti e più pronti ad affrontare e capire nuove parti di “mondo” e magari anche di noi stessi.
Ciò premesso, facendo tesoro dell’entusiasmo iniziale e cercando di preservarlo nel tempo trasformandolo in costanza e motivazione, bisogna anche capire che non è possibile poter diventare madrelingua nel giro di un paio di mesi, come alcuni di voi hanno richiesto nelle loro mail, né passare da un livello principianti a un livello B2  o C1 (Upper Intermediate e Advanced) in poco tempo. Pensate alla cosa che sapete fare meglio nel vostro lavoro o in un vostro hobby. L’avete imparata in un mese? Siete divenuti sicuri di voi stessi ed esperti in due mesi? Non credo proprio, e nel caso in cui l’abbiate fatto…allora siete dei geni!
Pensate a questo esempio: dareste una Ferrari da guidare ad un neopatentato? Ne sarebbe capace?
Andreste in teatro a fare una performance di tango argentino dopo aver frequentato qualche lezione serale per un paio di mesi, spacciandovi per professionisti che sono praticamente nati ballando il tango?
Io non credo…magari però dopo aver fatto esperienza di guida per qualche anno, allora potreste godervi il lusso e il brivido di guidare una Ferrari. O dopo aver studiato tango con impegno, magari sentendovi goffi ma continuando a sforzarvi nel tempo, forse non andreste in teatro a ballarlo ma vi godreste delle brevi esibizioni anche davanti a un piccolo pubblico, e poi chissà…..L’impegno premia sempre e si migliora con il tempo.
Ovviamente si può raggiungere un ottimo livello linguistico in un tempo ragionevole se si è portati (la dote naturale giova sempre in qualunque ambito), se volete dedicare tempo e impegno allo studio della lingua e alle lezioni, ma non è lecito pensare di poter diventare bilingue in pochi mesi. E poi ricordate che non bisogna abusare del termine bilingue. I bilingui perfetti sono rari, ma ci sono molte persone che parlano fluentemente due o più lingue, e vi sono molti esperti del settore. Anche chi vive e lavora con successo in un paese straniero da 30 anni talvolta ancora commette dei piccoli errori dovuti alla dominanza della propria lingua madre, ma si fa capire benissimo e ha un livello ottimo di competenza linguistica, o conserva come un piccolo bagaglio personale un lieve accento che ne tradisce l’origine. Allo stesso modo, molti italiani che vivono all’estero da anni, una volta tornati in patria faticano ad esprimersi talvolta perché la lingua “di adozione” ne influenza le scelte sintattiche o lessicali, e tradiscono un leggero accento talvolta ostentato, talvolta naturale e addirittura definito affascinante (potrei fare nomi e cognomi di personaggi noti). Insomma, imparare una nuova lingua significa entrare in un mondo nuovo e a tratti suggestivo, e per farlo bisogna affidarsi ad una persona esperta con cui si deve anche creare un certo feeling, ma a cui prima di tutto bisogna affidare il ruolo di guida in un’esperienza.
Di sicuro è facile trovare metodi, libri, DVD e scuole che avvalendosi di notevoli strategie di marketing vi prometteranno full-immersion miracolose e vi assicureranno di divenire bilingui perfetti in 6 mesi o meno in inglese, tedesco, spagnolo o qualunque altra lingua. E' possibile incontrare personaggi di qualunque genere che si spacceranno per esperti promettendovi prezzi super scontati e metodi divertenti. Tutto questo esiste, ma sappiate che se volete imparare bene una lingua, come per qualunque cosa per voi  importante, dovete essere pronti ad investire oltre che le giuste risorse economiche, anche il vostro tempo e una buona dose di fatica. Dovete tenere presente che questa avventura può essere molto divertente e soddisfacente, ma non potrà darvi i frutti migliori se non metterete in conto di dedicarvi del tempo. Potete anche decidere di investirvi un mese o anche solo una settimana ovviamente, ma il risultato raggiunto non potrà essere la padronanza perfetta della lingua, magari solo una breve essenziale infarinatura, che va benissimo ma non deve rispondere a richieste incoerenti. Nessun professionista serio vi potrebbe mai garantire un miracolo in pochissime ore. Ciò che un linguista e insegnante serio può offrirvi sono invece competenza, affidabilità, professionalità, entusiasmo e motivazione, ma non irrazionali illusioni. Anche noi traduttori e interpreti scopriamo di continuo cose nuove, dobbiamo tenerci aggiornati e in esercizio e non finiamo mai di imparare. Non basta ingoiare un dizionario o imparare a memoria una decina di frasi fatte per poter dire di conoscere una lingua. Magari per sopravvivere sì, ma allora andrebbero bene anche i gesti! (Permettetemi la provocazione).
Quindi se volete imparare perfettamente una lingua, chiedetevi prima di tutto quanto siete disposti a mettervi in gioco e ad investire e...armatevi di una buona dose di pazienza!
Sperando di essere stata utile e di essere riuscita a far passare il messaggio, vi aspetto sul mio blog, felice di rispondere ad ogni vostra utile ed intelligente richiesta o curiosità.
A presto
Alessia

Tuesday, May 28, 2013

Gli italiani non parlano inglese


Articolo tratto da ilgiornale.it del 29.10.2012

Se gli italiani non sanno ancora parlare inglese
Secondo l’ultima ricerca di EF Education first, gli italiani sono all’ultimo posto in Europa per la conoscenza dell'inglese
Do you speak english? A questa domanda molti, troppi  italiani non sanno rispondere.

Non sappiamo l’inglese. Peggio. Siamo all’ultimo posto in Europa per la conoscenza di questa lingua. A certificarlo è l’ultima ricerca di EF Education first, l’organizzazione internazionale specializzata in corsi di lingua all’estero e vacanze-studio. Il questionario è stato girato a 1,7 milioni di adulti di 54 paesi del mondo nel triennio 2009-2011.
Risultato: l’Italia si piazza al 24o posto, in coda a tutti paesi dell’Europa e perde pure una posizione. Scivola giù, sempre più giù rispetto alla ricerca precedente, superata dalla Spagna. Meno padroni dell’inglese rispetto agli italiani nell’area continentale europea si sono posizionati solo la Russia e la Turchia. Andiamo di male in peggio. “I dati indicano che il livello degli italiani – spiega Natalia Anguas, amministratore delegato di EF Italia – è al di sotto degli altri paesi e rende gli adulti meno competitivi sul mercato del lavoro. L’Italia non può permettersi una forza lavoro non adeguatamente preparata”. Con questi chiari di luna, la scarsa padronanza della lingua contribuisce a renderci solo meno appetibili. C’è un dato però che fa ben sperare: tra i giovanissimi, fino a 20 anni il nostro livello risulta più alto persino di Francia e Spagna. E’ dopo che si inabissa e mentre i 40enni spagnoli parlano un “perfect english, gli italiani di quell’età arrancano.
 Il livello di preparazione viene misurato con un indice, l’Epi (English Proficiency Index). Sul podio si piazzano la Svezia con un Epi pari a  68,91, seguita dalla Danimarca (67,96) e i Paesi Bassi (66,32). L’Epi italiano è 54,01. Meglio le donne (55,72) degli uomini (52,16). E in questo caso non solo in Italia ma in tutto il mondo. Sono più brave a parlare l’inglese anche se lo stacco con l’Europa anche in questo caso ha un “gap” piuttosto alto: l’indice delle donne europee raggiunge  62.24 e quello degli uomini 59.94.
Rimanendo dentro i nostri confini , la migliore performance se l’aggiudica il Friuli Venezia Giulia tra le regioni (59.19) l’unica ad essere indicato con un livello di conoscenza “alto” . Segue la Lombardia (57.38) che ha già però un livello “moderato” , anche se Milano tra le città è l’unica a vantare un alto livello di abilità linguistica. Al  terzo posto il Lazio (56.03). “Moderati” anche Trentino, Marche, Emilia, Piemonte, Liguria e Veneto. La Toscana invece fa da capolista per la classifica delle “basse” abilità seguita da Umbria, Campania, Abruzzo, Puglia.  Fanalino di coda Sicilia(50.65), Sardegna (49.72) e Calabria (47.88) , l’unica con un livello “molto basso”. Napoli Roma e Torino anche se non brillano, hanno registrato il livello medio più alto tra le città italiane. Che dire? Non ci resta che… studiare.

Tuesday, May 21, 2013

I politici italiani (non) parlano inglese. What a big shame!


Sarebbe bastato un pò di impegno, un'oretta di inglese per prepararsi...o la serietà di rivolgersi ad un interprete, ma come sempre....
i politici italiani sfoggiano la loro padronanza della lingua inglese.
Ancora una volta.

British and American Vocabulary Differences: Episode number ten


The British english term petrol corresponds to what Americans call gasoline.



Wednesday, May 15, 2013

Thursday, May 9, 2013

Deutsche Redewendung


Das ist eine Affenhitze:
Fa molto caldo. In molti modi di dire l’uso di “Affe” (letteralmente “scimmia”), serve per rafforzare, sta per “molto”.
In inglese invece rendiamo l’idea di “caldo torrido” dicendo: It’s a scorcher/ it’s sweltering.


Tuesday, May 7, 2013

Modo di dire italiano


È inutile piangere sul latte versato = è inutile pentirsi o lamentarsi dopo aver fatto qualcosa.
It’s no use crying over spilt milk
Getan ist getan.